E’ nelle cronache di questi ultimi giorni la notizia il Comune di Carmagnola è tra le Aree Potenzialmente idonee a ospitare il Deposito Nazionale destinato allo smaltimento definitivo dei rifiuti radioattivi e del Parco Tecnologico. Un’ipotesi che potrebbe innescare una reazione a catena su tutti i Comuni limitrofi, ma anche a Baldissero.

Nella proposta elaborata e arrivata dalla società Sogin S.p.A, emerge tra le altre 67 aree prescelte, anche un la vicina Carmagnola per le sue caratteristiche tecniche socio-ambientali ad essere destinata a deposito definitivo dei rifiuti suindicati.

Ma se ciò accadesse che conseguenze e ripercussioni avrebbe sulla filiera agroalimentare locale? Non spetta certo a me dire se sia possibile o meno sceglierlo, né tanto meno oppormi perché obiettivamente non avrei le competenze tecniche per farlo, ma questo diventa di sicuro un punto di riflessione sul possibile sviluppo del Distretto del Cibo della zona omogenea del Chierese e Carmagnolese.

Non solo la zona di Carmagnola è rinomata per la produzione del peperone, e la presenza di un sito di rifiuti nucleari creerebbe di certo un danno quantomeno di immagine, ma le ricadute negative della presenza del deposito potrebbero andare ben al di là del mero territorio di Carmagnola e interessare l’intera area circostante.

E’ infatti in atto la costituzione del Distretto del Cibo, atto a valorizzare i prodotti agroalimentari della zona omogenea Chierese-Carmagnolese: Peperone e Salame di Giora di Carmagnola, Tinca gobba dorata del Pianalto di Poirino, Asparago di Santena, Ciliegie di Pecetto, Cipolla bionda di Andezeno, Freisa di Chieri e ovviamente sarei felice che in futuro anche Baldissero potesse farne parte per valorizzare e tutelare i vitigni e il vino Cari.

Sto seguendo con grande interesse gli aggiornamenti che arrivano dagli Amministratori locali e regionali che ad oggi non hanno confermato che la decisione sia stata assunta, e dal mio canto spero che si continui a restare tutti vigili per arrivare a soluzioni di sicurezza consci del fatto che sia indispensabile la creazione di un unico deposito nazionale, ma che sia localizzato nel sito più idoneo con le migliori condizioni tecniche.

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